BRACCATI
Prigionieri di guerra alleati in Piemonte e Valle d’Aosta
Autore: Marco Soggetto
Codice: 927017
Lente e barcollanti nell’aria rarefatta, sospese a rozzi gradini appena intagliati nel ghiaccio, tre cordate di uomini laceri e stanchi salgono verso il confine italo-elvetico. Esposti al rigore estremo del vento e del gelo, al crudele riverbero glaciale e a quote di più di quattromila metri, i soldati sono letteralmente sospesi tra la vita e la morte: solo il caso e la fortuna ne decreteranno la discesa nella Svizzera neutrale o la scomparsa in qualche orrendo crepaccio.
Sono drammaticamente privi di qualsiasi attrezzatura, di vestiario adeguato, di allenamento. Chi sono, da dove vengono e soprattutto da cosa stanno fuggendo?
Storicamente approfondito e umanamente coinvolgente, Braccati propone un’indagine durata per tre anni ed estesa dalle valli alpine del Biellese e della Valle d’Aosta fino al Regno Unito, alla Nuova Zelanda, all’outback australiano. Grazie a fonti dimenticate e documenti storici del tutto inediti, il volume insegue le vicende perdute di un pugno di POWs o prisoners of war gettati dalle maree della guerra nei campi italiani. In seguito allo sbandamento armistiziale e alla calata delle forze germaniche, ben 80.000 uomini si diedero alla macchia nelle zone più disparate dell’Italia fascista: qualcuno raggiunse le linee alleate a sud, altri guadagnarono la Svizzera tramite i comodi passi lombardi o si nascosero nelle campagne. Qualcuno fu ricatturato e deportato in Germania e in Polonia, molti furono giustiziati, altri scomparvero nel nulla.
Pochissimi tra di loro osarono affrontare gli immensi ghiacciai valdostani, fuggendo dalla piana vercellese e novarese per valicare le vallate ai piedi del Monte Rosa, dei Lyskamm e del Castore, dei Breithorn.
Conobbero partigiani e alpini, sacerdoti e popolane, medici di montagna e contadini. Furono feriti e soccorsi, braccati come bestie e nascosti malgrado le terribili ritorsioni attuate dalle milizie di Salò, dai cacciatori nazisti.
Da guerrieri invincibili, orgoglio delle forze armate del Commonwealth, divennero naufraghi e prigionieri, poi viandanti sbandati e smagriti; mendicarono e si nascosero, si persero e proseguirono. Non conoscevano la nostra lingua, non avevano denaro né abiti, calzature o provviste…
Questa è la loro storia.
ITALIANO
alcune foto in bianco e nero
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