909147.jpg
909147.jpg

OPERAZIONE HUSKY 10 LUGLIO 1943

LO SBARCO DEGLI ANGLO-AMERICANI IN SICILIA E LE ULTIME OPERAZIONI OFFENSIVE DELLA REGIA MARINA DELL'AGOSTO 1943

Autore: FRANCESCO MATTESINI

Codice: 909147

46,00  € 43,70

Il 10 luglio 1943, dopo un accurata preparazioni di piani e trasferimenti delle truppe e delle navi da sbarco, gli anglo-americani iniziarono la conquista della Sicilia, denominata in codice Operazione "Husky".

A iniziare della primavera 1943 i Comandi d'intelligence britannici avevano messo in atto misure molto elaborate per rendere incerti i Comandi italiani e tedeschi circa la data e la destinazione dello sbarco Tra l'altro, nella speranza di potere ritardare i rinforzi terrestri tedeschi alla Sicilia, di ridurre la minaccia aerea della Luftwaffe ai loro convogli d'invasione e di tenere le navi da battaglia e incrociatori italiani lontani dalle acque della Sicilia, una gran quantità di false e depistanti informazioni furono fornite ad arte, tramite agenti in nazioni neutrali come il Portogallo e la Spagna.

Da parte degli Stati Maggiori delle Forze Armate italiane e dei Comandi tedeschi in Italia, l'attacco degli Alleati in Sicilia era atteso. Il Capo del Governo italiano, Benito Mussolini, il Comandante delle Forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, e il Capo del Comando Supremo italiano generale Vittorio Ambrosio, nonostante ogni manovra di depistaggio degli angloamericani per ingannare italiani e tedeschi dal reale obiettivo di sbarco in Sicilia, erano convinti che l'invasione sarebbe avvenuta in quella grande isola del Mediterraneo.

L’Operazione “ Mincemeat”, L’Uomo che non è mai esistito, tra le molte misure di depistaggio fu la più famosa ed elaborata, ma al fine fu praticamente inutile. I Comandi italiani e tedeschi in Italia, a differenza di quanto avveniva a Belino (che inizialmente, in particolare Hitler, credette a quell'inganno), non abboccarono alla macabra messa inscena .

Lo sbarco in Sicilia, quello che per quantità di forze terrestri impiegate e lo schieramenti di mezzi navali ed aerei,  può essere considerato d’importanza pari a quella dell’invasione della Normandia. Poté poté avere successo, come il lettore di questo libro potrà constatare, perché il divario delle forze tra le due potenze dell’Asse, Italia e Germania, era troppo inferiore a quello delle potenze anglo-sassone.

Al fine, agli italiani e ai tedeschi non resto che abbandonare il suolo siciliano. E questo venne fatto, in trentotto giorni di combattimenti, sviluppando una brillantissima azione difensiva accompagnata una lenta e magistrale ritirata sulla cuspide orientale dell’isola. La protezione, con una massa formidabile di artiglieria contraerea delle due sponte dello Stretto di Messina, consenti, sotto l’attacco incessante degli aerei Alleati, ai mezzi navali delle due Marina di trasportare in Calabria oltre 120.000 uomini (60.000 tedeschi e 62.000 italiani), con  gran parte del loro armamento.

Si trattò, come è noto, “di una gloriosa ritirata”.

 Gli storici britannici ritengono che  l’insuccesso degli Alleati di chiudere le forze dell’Asse in una trappola arrivando, dopo lo sbarco, rapidamente a Messina per impedire l’evacuazione nemica, fu determinata soprattutto dalla mancanza di iniziativa dell’Aviazione e della Marina britannica, che non si azzardò ad entrare con le sue navi nello Stretto di Messina.

Lingua

ITALIANO

Pagine

504

Misure

17 X 25

ISBN