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POTENZA DI FUOCO

Eserciti, Tattica e Tecnologia nelle Guerre Europee dal Rinascimento all'Età della Ragione

Autore: Giovanni Cerino Badone

Codice: 934006

21,00  € 19,95

Il XVIII secolo è stato a lungo considerato un periodo di guerra limitata negli obiettivi e nei mezzi, un’epoca di manovre, in cui battaglie erano combattute con poca energia e solo quando entrambe le parti lo desideravano o erano costrette dagli eventi. La manovra era geometria, perfezione, pulizia e razionalità, mentre solo un folle avrebbe scelto i rischi di una battaglia dall'esito imprevedibile, confusa, sanguinolenta ed oltremodo nauseabonda. In poche parole, una "guerre en dentelle", una guerra dei pizzi, in contrasto con il Seicento, il “secolo di ferro” per eccellenza. Questo schema di idee, che continua ancora a circolare ed a trovare credito presso molti storici militari odierni, va in gran parte modificato. Infatti con l’introduzione del fucile a pietra focaia e di nuovi e più potenti materiali d’artiglieria, i campi di battaglia e la guerra in genere iniziarono ad essere dominati sempre più da un nuovo “demone” della guerra, la potenza di fuoco. Questa innovazione è uno dei concetti chiave della guerra moderna, superato per importanza solo dal ciclo C4I ma ad esso assolutamente complementare e da esso inscindibile, ed indica la capacità di utilizzare in qualsiasi momento la propria capacità di colpire il nemico in modo massiccio e possibilmente soverchiante, allo scopo di distruggerlo o di abbattere il suo desiderio di continuare a combattere.  Questa opera, attraverso l’analisi di una notevole mole di regolamenti tattici, relazioni e memorie spesso inedite, racconta, anche trasportando brutalmente il lettore nel vivo delle primissime file della battaglia, come la potenza di fuoco divenne l’elemento che più di ogni altro - grazie anche all'incessante opera di innovazione e di miglioria di tattiche e materiali e al genio di comandanti capaci come il Principe Eugenio, il duca di Marlborough e Federico II di Prussia - contribuì a cambiare radicalmente il volto della guerra e la società europea, trasformando entrambi in maniera così profonda che ancora oggi possiamo apprezzarne gli effetti. I campi di battaglia del Settecento divennero luoghi assai più letali di quanto non fossero stati in precedenza, con reparti contrapposti schierati a poche decine di metri l’uno dall’altro in grado di infliggersi perdite nell’ordine del 30-40% degli effettivi. Indipendentemente dal risultato dello scontro, il potenziale umano di interi eserciti veniva rapidamente depauperato nel breve volgere di una battaglia campale. La leva obbligatoria, per quanto supportata dall’ideologia della rivoluzione francese, fu una razionale risposta alla continua necessità di uomini sulla linea del fronte, un’innovazione (o meglio una riscoperta) che segnò, di fatto, la società europea sino agli inizi del XXI secolo e che, insieme alla potenza di fuoco e all'industrializzazione, contribuì a trasformare la "guerra limitata" in "guerra totale".

Lingua

ITALIANO

Illustrazioni

4 tabelle, 9 immagini e 9 cartine nel testo

Pagine

224

Misure

15 X 24

ISBN
9788889660188