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DALLE OPERAZIONI BRITANNICHE "EXCESS" E "MC.4" AL BOMBARDAMENTO NAVALE DI VENOGA

Autore: FRANCESCO MATTESINI

Codice: 909143

42,00  € 39,90

Un incredibile cumolo di errori di organizzazione nei mancati interventi della Flotta italiana nel gennaio e febbraio 1941

Questo libro è suddiviso  in  due  parti, e  riguarda, in  modo esaustivo, la pianificazione e la condotta di due operazioni navali britanniche (“Excess” e “Grog”), che si svolsero con alterna fortuna.

L’Operazione Excess, che era stata pianificata e fu poi realizzata, riguardò il passaggio di un convoglio di quattro grossi e veloci piroscafi, provenienti da Clyde, nella Scozia sud-occidentale, uno dei quali raggiunse il porto di Malta e gli altri tre il porto greco del Pireo, scaricandoci  armi  e rifornimenti  per  l’Esercito ellenico, che  combatteva contro gli italiani sulle montane dell’Epiro, in territorio  albanese. L’operazione si  svolse  nell’intero Mediterraneo, con  la partecipazione della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet) di base ad Alessandria, comandata dall’ammiraglio della flotta Andrew Browne Cunningham, e della Forza H di Gibilterra, comandata dal vice ammiraglio  James  Somerville. Fu  in  questa occasione che  fu  realizzato  per  la prima  volta nel Mediterraneo, in modo drammatico per la Royal Navy, l’intervento dell’Aviazione tedesca (Luftwaffe), che il 10 gennaio 1941 con i bombardieri in picchiata

Ju.87  del 3° Stormo Stuka (St.G.3) e i Picchiatelli Ju.87  italiani del 96° Gruppo Bombardamento a Tuffo, decollando dagli aeroporti  della Sicilia  attaccarono a ponente di Malta la portaerei Illustrious, della Mediterranean Fleet, danneggiandola gravemente.

  L’indomani, 11 gennaio, gli Stuka tedeschi, con un lungo volo di 200 miglia, raggiunsero e affondarono a levante di Malta l’incrociatore Southampton   e  danneggiarono   il  gemello Gloucester, anch’essi, entrambi, della Mediterranean Fleet. Nel frattempo sulle  mine italiane  posate  nel  Canale  di  Sicilia aveva perso la prora il cacciatorpediniere Havock, che poté raggiungere La Valletta restandovi però per sempre immobilizzato.

A questo grande successo tattico e strategico dell’Asse, che costrinse la flotta di Alessandria ad abbandonare la zona operativa  del Mediterraneo  orientale, seguì  per gli italiani un drammatico episodio.

Ciò avvenne nella giornata  del  9 febbraio  1941, nel  corso dell’operazione  “Grog”, quando  la Forza  H  di  Gibilterra, del viceammiraglio Somerville, si presentò al mattino davanti al porto di Genova e per quaranta minuti bombardò pesantemente il porto, i bacino, gli stabilimenti industriali, colpendo anche edifici della città, tra cui il Duomo di San Lorenzo, che fu gravemente danneggiato.

  La  Squadra  Navale  italiana, che  era  stata  dislocata   in buonissima   posizione  dal Comando  Operativo  dello  Stato Maggiore della Regia Marina (Supermarina),  tentò  di intercettare  la  Forza  H, partendo  dalle acque dell’Asinara (Sardegna nord-occidentale) e dirigendo a nord, ma senza successo; e ciò fu dovuto  alle indecisioni ed erronee interpretazione del suo Comandante, ammiraglio di  Squadra Angelo Iachino, a cui  si aggiunsero, con altrettanta gravità, gli errori da parte degli equipaggi  dei velivoli della Regia Aeronautica che, tra l’altro, scambiarono  per ben tre volte le unità britanniche per quelle italiane. Si aggiunse un mancato esatto segnale di avvistamento, che  però fu portato  a  conoscenza soltanto  al rientro degli aerei  alla base, mentre invece, per permettere all’ammiraglio Iachino di assumere un esatta rotta d’intercettazione con le unità nemiche, avrebbe dovuto essere trasmesso in volo.

Lingua

ITALIANA

Pagine

414

Misure

18 X 25

ISBN
9791280149664